Il ristorante offre una vasta gamma di piatti caratteristici con diverse soluzioni gastronomiche utilizzando tutti i prodotti alimentari naturali tipici della zona e piatti a base di pesce fresco.
A disposizione menù turistici, prime comunioni, pranzi di lavoro, cerimonie.
Prezzi ristorazione:
- E’ possibile avere colazioni e cene presso il nostro ristorante prenotabili anche di giorno in giorno ma con richiesta anticipata di 24 ore.
- Pranzo € 10,00 (menù turistico dal lunedì al sabato mattina, festivi esclusi).
- Cene a partire da € 15,00.
I piatti tipici
La cucina della Media Valle del Serchio e Garfagnana, come tutte le cucine di montagna, risente della tradizione locale di una agricoltura povera, ma non per questo i suoi sapori sono meno gradevoli.
Gli ingredienti base dei piatti tipici di queste zone sono prevalentemente a base di:
- Farina di granoturco;
- Farro;
- Castagne;
- Funghi;
- Maiale;
- Cacciagione.
La polenta, ottenuta sia con la farina di granoturco che con la farina di castagne, la si può assaggiare con i vari accostamenti. Ricercatissima è la polenta con i funghi porcini trifolati.
Naturalmente i periodi in cui si può assaggiare questo piatto sono due, e coincidono con la crescita dei porcini, che va da maggio-giugno alla fine della stagione estiva. In tale periodo, è proprio il caso di dire che i funghi possiamo assaggiarli in “tutte le salse”: fritti, alla brace, trifolati, in insalata, sott’olio. Vere e proprie delizie del palato. Anche il coniglio “in umido” si sposa benissimo con la polente di granoturco così come altre specie di cacciagione, quali: il cinghiale, la lepre, il capriolo, fagiano ecc.
La pasta che potrete gustare al ristorante Il Nido dell’Aquila è rigorosamente fatta a mano. Il menu comprende maccheroni, tagliatelle, tordelli, tagliolini e ravioli, rigorosamente conditi con sughi di stagione, nel rispetto delle tradizioni locali.
Un piatto particolare delle montagne della Garfagnana e della Mediavalle è poi la polenta dolce (ottenuta con la farina di castagne), accompagnata agli ossi di maiale. Questo piatto rappresenta, la “summa” del concetto contadino di non sprecare niente. Gli ossi avanzati dalla lavorazione del maiale vengono infatti messi a marinare nel sale con aggiunta di erbe aromatiche e, una volta pronti, si fanno bollire e si accompagnano alla polenta.
Un altro esempio è costituito dall’accostamento con le aringhe salate o con il baccalà o stoccafisso, pesci seccati e tenuti sotto sale .
La farina di castagne serve poi ad altre preparazioni, quali i manafregoli, i necci, il castagnaccio.
Il farro si può assaggiare in insalata, bollito e condito a piacere con verdure, olive ecc. o come minestrone con il passato di fagioli o verdure miste. Una variante locale del minestrone di verdura è invece la farinata. Il condimento base è costituito dal brodo ottenuto dalla cottura dei Biroldi dove alle verdure anziché la pasta viene aggiunta la farina di granoturco di modo che, raffreddandosi, il tutto prenda la consistenza della polenta. Si mangia a fette abbrustolita sulla gratella oppure, per i più golosi, fritta!
Dal maiale si traggono numerosi prodotti tipici: il biroldo (un insaccato ottenuto con le parti povere del’animale, il sangue e spezie varie) il lardo, la coppa, la pancetta, la soppressata, i prosciutti, le salsicce, i salami nostrali e le mondiole (salsicciotti aromatizzati con foglie di alloro).
Negli ultimi tempi, grazie anche ai numerosi allevamenti ittici, si è sviluppata nella zona una cucina basata sulla trota. Il pesce si può gustare in diverse varianti, come ad esempio al forno con purea di castagne, al cartoccio con funghi porcini ecc.